“Di Bello c’è la vita!” – La storia di Chiara

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Chiara è una laureanda in Lingue, dopo vari cicli di chemioterapia ed il trapianto di midollo osseo a San Giovanni Rotondo – grazie al dono della sorella – oggi è una ragazza che sorride alla vita ritrovata. Quando scopre di avere la leucemia nel 2015 il mondo sembra crollarle addosso, aveva da qualche mese conosciuto Andrea, il suo grande amore, stava preparando un esame e amava trascorrere le serate spensierata con gli amici, come sono solite fare le ragazze della sua età.

A cosa pensavi nei momenti più difficili?
Che la malattia mi era piombata addosso nel momento più sbagliato, avevo iniziato tante cose ed avevo mille progetti da fare …

Hai mai avuto paura di non farcela?
Quando ho perso i capelli è stato un brutto momento: per una donna perdere i capelli è un’esperienza terribile, soprattutto per me che all’epoca li avevo lunghissimi. Poi però Andrea è stato meraviglioso: faceva vedere i tutorial con i turbanti e sistemavamo insieme la mia nuova “acconciatura”.

A chi dici grazie?
Ai reparti di Ematologia di Brindisi e San Giovanni Rotondo, diretti dalla dottoressa Melpignano e dal dottor Carella, a tutti i medici, gli infermieri, gli Oss, ad Andrea, il mio ragazzo, alla mia famiglia ed a Maria Francesca, la mia migliore amica: mi sono stati sempre tutti accanto.

Come è cambiata la tua vita dopo questa esperienza?
Tantissimo, prima facevo mille problemi, anche nell’ascoltare i miei, ora è tutto diverso, ho capito che la vita è così, possono succedere cose che pensi sempre possano capitare agli altri, ho imparato ad apprezzare la bellezza delle piccole cose.

Hai un aneddoto o un ricordo bello legato a questa esperienza che ti va di condividere?
In reparto ero attrezzatissima con computer, tablet e telefonino: una sera per le risate durante un film comico il medico di guardia balzò dalla sedia pensando che fosse successo qualcosa di grave, ma quando si accorse della situazione iniziò a ridere insieme a noi …

C’è un libro che ti è stato particolarmente “d’aiuto” durante i momenti più duri?
“Dracula” di Bram Stoker, ma devo dire che Andrea mi faceva leggere sempre citazioni di filosofi, frasi di poeti e massime piene di consigli e tanta motivazione per superare le giornate difficili. Ce n’è una alla quale sono particolarmente affezionata tratta da Grey’s Anatomy: “Tieni la testa alta, entra nell’arena e affronta il nemico. Combatti finché puoi, non tirarti indietro, non arrenderti mai ! Non si corre, non ci si arrende, combatti per il giusto. Combatti, combatti … anche quando sembra inevitabile che stai per crollare, barcollando … Solo noi possiamo ! Solo dei supereroi”.

E una canzone invece?
Più di una: “Acrobati” (Daniele Silvestri) e “Sei” (Negramaro) che mi ha dedicato Andrea, “Cosa vuoi che sia” (Ligabue) con un pensiero delle mie amiche e “We are the champion” (Queens), che era solito mettere un tecnico a San Giovanni Rotondo.

Puoi raccontare pure l’esperienza di un Natale in ospedale?
E chi lo dimenticherà mai, il 24 dicembre amici e parenti organizzarono in reparto una festa bellissima tutta per me, facendomi sentire tutto il clima ed il calore che avrei provato a casa.

Cosa diresti ad un’amica che sta vivendo ora un momento difficile come il tuo?
Quello che dissi ad una ragazza di 32 anni, mamma di un bimbo piccolo, che aveva un po’ perso la voglia di combattere: le terapie fanno tanto, ma un buon 50% lo facciamo noi, la guarigione è nella testa.